Padova, Trevisan: “La contestazione? Spero in una mediazione. E Mirabelli…”

«Io sono legatissimo alla città, alla piazza, ai tifosi, ai colori biancoscudati. Ho fatto un percorso indimenticabile con il Padova, prima da giocatore e poi da dirigente. Diciamo che sono successe alcune cose dietro le quinte e che ho capito che quel percorso che immaginavo per me qui non si sarebbe potuto realizzare. Per questo, quando si è fatta avanti la Casertana, ho pensato che la cosa giusta da fare sarebbe stata quella di accettare, anche se una parte di me aveva il cuore a pezzi. Mirabelli? Ho cercato di contattarlo e di salutarlo, ma non c’è stata la possibilità: devo ammettere che mi è dispiaciuto, ma ci sono tante persone con cui ho mantenuto grandi rapporti. Padova è veramente casa mia, rimarrà il luogo dove vive la mia famiglia: preferisco conservare i ricordi belli, che sono davvero tanti. La contestazione alla società? Io spero si possa arrivare a una mediazione, che le parti si parlino e ci possa essere un riavvicinamento per il bene di tutti. È difficile raggiungere certi traguardi se nell’ambiente non c’è armonia. Il Padova è una buona squadra con una buona base: lo scorso anno è arrivata ancora una volta seconda, prima o poi arriverà il momento in cui le cose cambieranno. Non può sempre andare male: penso che la concatenazione di eventi che ha accompagnato la storia recente del Padova sia allucinante»: queste le dichiarazioni rilasciate sulle colonne del “Corriere del Veneto” da Trevor Trevisan, ex Biancoscudato e ora direttore sportivo della Casertana.

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