Semaforo biancoscudato: verde Cunico, Petrilli, Segato e Nichele, giallo Pittarello e Parlato, rosso Degrassi, Thomassen e la gestione di Ferretti

Semaforo biancoscudato dallo stadio Euganeo per Padova-Legnago

VERDE

Cunico – Nei momenti in cui serve l’unghiata del capitano, lui tira fuori gli artigli e graffia. Giocatore di un’intelligenza sopraffina, sa sempre dove stare e quando fare il movimento giusto nelle due fasi.

Petrilli – Esce fra gli applausi dopo una partita strepitosa. Merita più spazio e il cambio conservativo di Parlato con Dionisi, in tutta evidenza, non paga.

Segato –  Mille occhi in ogni zona del campo. Si muove con costanza e si prende molte responsabilità. Promosso a pieni voti

Nichele – Nasce difensore e torna a farlo nel momento del bisogno. Gioca una partita da gladiatore vero e chiude diverse situazioni scabrose

GIALLO

Pittarello – Solo per la bella sponda sul gol di Cunico. Per il resto sbaglia tantissimi movimenti e davanti non punge mai

Parlato – E’ primo e tante volte ne abbiamo lodato la grande capacità gestionale. Oggi il cambio Petrilli-Dionisi non ci convince, ma il risultato gli dà ancora una volta ragione. Va sostenuto e aiutato, in panchina c’è un vero fuoriclasse per la categoria

ROSSO

Degrassi – Il punto debole dello scacchiere biancoscudato è la fascia sinistra. Si applica, ma sbaglia tanti, troppi cross. Perde pure l’uomo in occasione del gol del Legnago

Thomassen – Gioca con impegno, ma commette qualche errore di troppo e una sciocchezza in occasione dell’espulsione

La gestione di Ferretti – C’è poco da girarci attorno. Se la diagnosi di un infortunio recita “lesione muscolare di secondo grado” (o forse persino di più…), i tempi di recupero sono definiti, sono quelli. Inutile tentare di fare fretta e tentare poi di metterci delle pezze, i risultati sono continue ricadute o problemi collegati. Meglio aspettare il Rulo con pazienza e schierarlo solo quando pienamente recuperato. La strada maestra è sempre quella migliore, le scorciatoie raramente pagano

 

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